Alcuni proposte di "gioco simbolico" sono, ad esempio:
- Gioco della casetta, un angolo dove viene riprodotta un'abitazione a misura di bambino, con la cucina fornita di piccole pentole, piatti, cucchiai, pezze, piccole scope, ecc.; salotto con poltroncine, tavolino e telefono; lettini, bambole; mini asse da stiro e ferro e così via.
- Gioco delle bambole, fingere di dare da mangiare, lavare, spogliare, rivestire, mettere a fare la nanna, portare a passeggio, ecc. i bambolotti.
- Il mercato, dove passeggiare con piccoli carrelli, cercare frutta e verdura (vera o finta a seconda della disponibilità) nelle cassette, ecc.
- Il dottore, con la valigetta degli strumenti, il camice, gli occhiali, ecc.
- Il banco degli attrezzi del falegname, del meccanico, ecc.
- I travestimenti, un angolo nel quale è possibile indossare gli abiti, gli accessori e le scarpe dei grandi, disposti in piccoli armadi o ceste. La presenza di specchi aiuta il bambino/a a vestirsi da solo e conoscere lo schema corporeo.
Gli oggetti indicati negli esempi sono riproduzioni anche fittizie di quelli reali (una scatola diventa un lettino, un bastoncino è usato al posto di un cucchiaio...) con le quali il bambino/a rappresenta e simboleggia elementi della realtà.
Tramite il gioco di finzione il bambino/a arricchisce e contestualizza l'attività precedente svolta nel gioco euristico (vedi).
Da questo momento in poi i bambini, oltre a scoprire le relazioni tra oggetti, sono in grado di mettere letteralmente "in scena" ciò che hanno precedentemente osservato dalla realtà. Attraverso la simbolizzazione e l'imitazione non solo ripetono il mondo dei grandi, ma lo ricreano, assegnandogli nuovi sensi e significati, spinti dalle emozioni vissute e dalla loro crescente fantasia.
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